Sarebbe auspicabile che il Puledro insieme alla cavalla nelle ore diurne venga messo al prato, così ben presto esso masticherà qualche filo d’Erba iniziando precocemente a brucare, e al rientro in scuderia, quando il suo interesse sarà per il concentrato somministrato alla madre è bene mettergli a disposizione una miscela da svezzamento, collocata in modo tale che non possa essergli sottratta dalla madre stessa. In questo caso si giungerà in modo graduale e senza traumi allo svezzamento che si completa intorno al sesto mese. Se invece gli animali sono confinati nella scuderia, la fase di svezzamento si presenta più laboriosa perché è necessario diminuire gradualmente il numero delle poppate al giorno fino all’eliminazione completa. In sostituzione del latte si aumenteranno progressivamente gli alimenti solidi costituiti da erba fresca, fieno, beveroni di farina d’orzo o segale inizialmente molto fluidi e preparati con circa 200 g di farina; si somministrano anche piccole quantità di orzo cotto. Le razioni, che inizialmente saranno da 4 volte al giorno, dopo un certo periodo verranno ridotte a 3. Qualora la madre continui a produrre una notevole quantità di latte, si ricorrerà ai consigli del veterinario, integrando la terapia farmacologica con frequenti docce fredde alla mammella. Solitamente però la produzione di latte cessa presto e senza molti problemi, e madre e figlio si allontanano sempre più, dimostrando un reciproco progressivo disinteresse.
Tratto da il manuale del Cavallo e Cavaliere di Vincenzo De Maria