Le abitudini alimentari del cavallo variano a seconda del periodo di vita in cui questo si trova e in base all’apporto energetico di cui ha bisogno.
Ad esempio, i puledri abituati a stare al pascolo iniziano a nutrirsi tramite il latte materno e dalle sei settimane poi iniziano a mangiare essenze di foraggere; gli adulti in libertà che sono abituati a pascolare dalle sedici alle diciannove ore al giorno (con maggiore intensità la mattina e nel tardo pomeriggio) sono abituati a mangiare foglie giovani ed erbetta; diversamente è per i cavalli che sono allevati ai quali viene somministrato, poche volte al giorno e non a livello del terreno, del mangime altamente energetico, molto sminuzzato e senza varietà di gusti ma soprattutto non hanno alcun tipo di locomozione durante i pasti, cosa che non agevola la digestione.
Quando sono tenuti al pascolo, i cavalli, ricevono molti benefici essendo una situazione più comoda, libera e conforme alla loro natura e per quanto riguarda l’aspetto alimentare bisogna dire che questa riprende maggiormente le caratteristiche del loro habitat naturale dove, appunto, si sentono a proprio agio e dove trovano più facilmente abbondante acqua fresca, erba nutriente, eventuale fieno e, qualora possibile, anche a compagnia di altri cavalli.