La ferratura del cavallo è nata per proteggere lo zoccolo dall’usura dovuta all’attrito e quindi quando l’uomo ha iniziato a utilizzare il cavallo come mezzo di locomozione e lavoro.
In italia fu introdotta dai Longobardi, ma i primi scritti sulle tecniche di ferratura risalgono al 1280 a cura di Ruffo di Calabria, maniscalco alla corte di Federico secondo di Sicilia.
La ferratura si distingue in:
ORDINARIA, effettuata di norma ogni 30/40 gg, indipendentemente dall’eventuale perdita dei ferri, in quanto l’unghia continua a crescere e di conseguenza varia l’appiombo.
CORRETTIVA, se si tratta di applicare dei ferri a cavalli con difetti di appiombi e di deambulazione, tale ferratura ha solo il compito di eliminare gli inconvenienti derivanti dal difetto.
TERAPEUTICA, ha la finalità di favorire la guarigione o migliorare la locomozione.
Tratto dal manuale didattico “ L’EQUITAZIONE E I SUOI SEGRETI “.