La quantità di elementi nutritivi che la razione deve apportare è riportata in apposite tabelle dell’INRA (il sistema di razionamento francese) distinte per razze da sella che vanno dai 450 e i 600 kg e per le razze pesanti che vanno dai 700 agli 800 kg.
In tutti i casi la fattrice, lo stallone, il castrato ed il puledro in accrescimento vengono distinti nelle differenti situazioni fisiologiche a loro proprie che possono essere di mantenimento, di gestazione o lattazione, di monta o risposo, di crescita, di riposo o di lavoro.
Il lino, pianta appartenente alla famiglia delle Linacae, è stata una delle prime colture domesticate fin dall’antichità è stato ampiamente coltivato in Etiopia e in Egitto. Il lino è coltivato sia per i suoi semi sia per la fibra.
I semi interi di lino hanno proprietà rinfrescanti e lassative e, generalmente, vengono somministrati previa cottura per eliminare eventuali fattori nutrizionali tossici come la linamarina.
Il contenuto di acidi grassi essenziali apporta benefici ai crini, al pelo e all’intestino. In particolare la presenza di lectina e pectine, dopo la cottura, determina la formazione di una mucillagine ad azione lubrificante che previene fenomeni di costipazione intestinale.
La quantità di semi di lino da somministrare varia a seconda del fabbisogno del cavallo; ai puledri potrà essere somministrati all’incirca 50-80 grammi al giorno mentre negli adulti dai 100 ai 120 grammi.