La frequenza respiratoria nel cavallo a riposo è compresa tra 8 e 16 atti respiratori al minuto. Al passo essa può raggiungere i 71 atti/min, mentre al galoppo, ad una velocità maggiore di 500 m/min, può raggiungere un massimo di 300 atti/min. Questi dati consentono di evidenziare come il cavallo a riposo sia caratterizzato da un volume minuto medio pari a circa 65 l/min e che in condizioni estreme, come ad esempio il galoppo ad una velocità di 700 m/min, esso può raggiungere i 300 l/min. L’aumento del metabolismo muscolare legato all’attività fisica si manifesta in termini di maggiore consumo di ossigeno e aumentata produzione di anidride carbonica a cui consegue un aumento della ventilazione alveolare (Va), detta iperventilazione, per mantenere costante la pressione alveolare di anidride carbonica (che dovrebbe essere 40 mmHg) e la pressione alveolare di ossigeno (che dovrebbe essere 100 mmHg) al fine di garantire l’efficienza degli scambi gassosi tra l’aria presente nell’alveolo ed i gas respiratori veicolati dal sangue.
Nel cavallo, quando la frequenza respiratoria e l’andatura sono in rapporto 1:1 (cosa che avviene ad esempio al piccolo galoppo o al galoppo); lo spostamento degli organi addominali detti pistone viscerale (fegato, stomaco, pacchetto intestinale,) è in sinergia con le escursioni inspiratorie ed espiratorie del diaframma e coadiuva la ventilazione rendendo minore il costo energetico della respirazione.
Durante l’inspirazione il pistone viscerale viene spinto indietro, trascina con se il diaframma ed amplia la cavità toracica, facilitando l’inspirazione; durante l’espirazione lo stesso pistone viscerale viene spinto in avanti, preme in senso posteroanteriore sul diaframma, mentre, contemporaneamente all’appoggio degli arti anteriori, il torace viene compresso tra le due scapole: l’atto espiratorio viene così facilitato.
Al trotto il rapporto tra la frequenza respiratoria e l’andatura varia tra 1:2, 1:3, 2:3 per cui ad elevate velocità gli atti respiratori non possono superare il numero di passi effettuati dal soggetto in movimento. Al galoppo o al piccolo galoppo il rapporto atti respiratori/passo è rigidamente fissato a 1:1 limitando la possibilità di aumentare la ventilazione. Durante il galoppo la frequenza respiratoria e quella del passo sono di solito comprese tra i 130 ed i 140 atti respiratori o passi al minuto; se si moltiplica questo valore per il volume tidalico medio, in genere fissato a 10 litri, se ne ricava che il cavallo ha un valore massimo di ventilazione minuto di circa 1300 litri. Nel galoppo sostenuto (720 m/min), in cui le frequenze del passo sono altissime, la durata media degli atti inspiratori ed espiratori è di solo 200 m/s, per cui, essendo i volumi inspiratori cadenzati dal tempo di sollevamento del treno anteriore, la ventilazione alveolare non può aumentare consensualmente alla produzione di CO2 ed il cavallo va incontro ad ipoventilazione con alcalosi respiratoria e acidosi metabolica.