Lo shaping può essere un’efficace modalità con la quale utilizzare l’apprendimento associativo nel corretto addestramento del cavallo. Se nel condizionamento strumentale si rinforza unicamente e direttamente la risposta ritenuta adeguata, secondo la sequenza stimolo-risposta-rinforzo, con lo shaping vengono rinforzate anche le risposte comportamentali intermedie che si avvicinano a quella da noi cercata.
Per fare un esempio pratico, lo shaping si verifica ogni volta che un cavaliere addestra il proprio cavallo ad un esercizio complesso. Questo viene suddiviso in segmenti, ognuno dei quali viene fatto imparare al cavallo singolarmente, fino ad ottenere l’esercizio completo. Non esiste un’unica sequenza possibile, ma questa può variare secondo la sensibilità del cavaliere o del cavallo, tenute presenti anche le risposte che riceve il cavaliere. Nell’esercizio corretto dello shaping, non ci si devono aspettare miglioramenti notevoli nel comportamento del cavallo, ma un’apprendimento graduale, in cui il passo successivo deve essere eseguito solo quando il cavallo ha ben appreso quello precedente. Uno dei punti critici nell’eseguire correttamente una procedura di questo genere è quello relativo al fatto che il cavaliere deve capire, rispettare ed assecondare i tempi del cavallo. Infatti, un cavaliere attento all’individualità dell’animale e al suo benessere dovrebbe conciliare le proprie esigenze, sia sportive che economiche, con i tempi del cavallo.
In conclusione, non è tanto importante ciò che il cavaliere fa quando somministra uno stimolo al cavallo, ma come lo fa, perchè è dalla modalità e dalla percezione dello stimolo che dipende l’efficacia della comunicazione tra cavaliere e cavallo.