Il secondo cavallo che si conduce mentre si monta il proprio si chiama “sottomano“. Il termine deriva dai carriaggi militari ovvero dal treno d’artiglieria, ove ogni conduttore portava il cavallo attaccato di destra (sottomano) mentre montava quello attaccato di sinistra. Rammentiamo che i treni militari non venivano condotti a cassetta ma da conducenti montati!
Chi effettua passeggiate, escursioni e trekking è bene sia addestrato a portare un cavallo sottomano: le occasioni in cui una simile circostanza possono verificarsi sono innumerevoli.
Dobbiamo avere innanzitutto molto bene “in mano” o meglio “nella mano” il nostro cavallo, possibilmente ben smazzettato (ovvero condotto ad una mano sola) e ben addestrato agli aiuti di gamba che ci serviranno anche per contenere il sottomano.
Questo verrà condotto alla longhina durante le esercitazioni ma potrà all’occorrenza essere condotto per le redini nell’emergenza.
Generalmente, se il sottomano è di natura gregario, tenderà a stare dietro al nostro cavallo, in questo caso potremo regolare la longhina di conseguenza, in modo da averne in mano ancora un generoso pezzo (da filare nel caso il secondo cavallo dovesse piantarsi, mentre chiediamo l’alt e il back al nostro cavallo) evitando che sia troppo lunga per paventare il pericolo di incordature.
Se il sottomano è di natura “leader” tenderà ad affiancarsi al nostro cavallo cosa non sempre conveniente anche se non necessariamente problematica, potremo “cacciarlo” indietro se serve.
Alcuni consigli: dobbiamo valutare prima in che “rapporti” sono i due cavalli, se… non sono amici, è possibile che volino calci nel momento peggiore: eviteremo facendo condurre il sottomano da altro binomio oppure scegliendo di condurre da terra entrambi.
Normalmente il sottomano si conduce tenendolo alla nostra destra, anche per poterlo chiudere nel caso si debba passare in strada.
Se si deve condurre un sottomano sellato accertarsi che la staffa dalla nostra parte sia ribaltata sulla sella, altrimenti c’é il rischio che possa causarci brutte fratture se gli equidi si affiancano.
Esercitiamoci per tempo quando le circostanze ci favoriscono: strade chiuse, maneggio, zone comunque sicure, supervisione di un istruttore.