Nella monta precaprilliana il cavaliere non assecondava il cavallo sul salto ma gli alzava l’incollatura tirando indietro il busto e le redini e dando un gran colpo di reni. Il cavallo era costretto a saltare “a rana”, cioè su tutti e quattro gli arti riuniti , gli ostacoli erano ovviamente bassi e non era possibile fare percorsi complicati.
Circolano vari aneddoti su come Caprilli abbia concepito il sistema di monta naturale, qualcuno parla di monkey races dove fantini neri partecipavano a gare spericolate galoppando a rotta di collo per le alte poste in gioco, altri sostengono che il Nostro vide in Irlanda come montavano i groom per scaldare i cavalli prima di passarli in mano ai Signori.
Sta di fatto che Caprilli intuì la bontà di un assetto radicalmente diverso da quello fino ad allora in uso e da queste osservazione, gettò le basi di un metodo assolutamente valido ancora oggi.