L’acutezza visiva del cavallo, ossia la capacità di vedere i minimi dettagli, è inferiore a quella dell’uomo, ma in compenso ha una spiccata sensibilità al movimento con circa 20-25 immagini al secondo, mentre l’uomo ne ha circa 15-18, per questo motivo il cavallo reagisce più velocemente ad un movimento improvviso.
Dagli studi effettuati sembra accertato che il cavallo ha un maggior numero di bastoncelli ( permettono una migliore visione notturna) a scapito dei coni. Il numero inferiore di coni nell’occhio del cavallo permettono una visione dicromatica, che gli consente di vedere solo alcuni colori come il rosso, il blu, il giallo, l’arancione, ma probabilmente non distingue l’azzurro dal viola.
Il cavallo con una testa sollevata di circa 45° può vedere chiaramente la profondità grazie alla vista binoculare e ciò gli consente di calcolare la distanza davanti ad un ostacolo, mentre se il cavallo è “nella mano” con la fronte perpendicolare al terreno riesce a vedere bene solo se sotto di sé.
Un altro elemento importante da sapere è che il cavallo ha davanti al proprio naso un cono d’ombra di circa 30 cm che gli impedisce di vedere ciò che mangia, per questo motivo è inconcepibile andare a tagliare le vibrisse (peli tattili) che ricoprono il muso del cavallo.