Chi ama i cavalli inorridisce all’idea che possano essere destinati al macello, un sentimento condiviso anche dal Legislatore che ci offre strumenti certi per determinare il destino dei nostri amici.
Quando scegliamo di non destinare il cavallo alla produzione di alimenti, lo facciamo in maniera irreversibile, neanche vendendolo è possibile revocare questa scelta!
Il Ministero della Salute specifica chiaramente nella circolare del 21 dicembre del 2007 che chiunque, soggetto pubblico o privato, che detiene con o senza fini di lucro un equide destinato alla produzione di alimenti (DPA) diventa necessariamente Impresa Alimentare e quindi ricade nella rigida Legislazione Alimentare!
Di conseguenza chi detiene un cavallo DPA sia esso un Maneggio, una Associazione o un privato cittadino, per la legge è un Operatore del Settore Alimentare tenuto a fornire garanzie sulla sicurezza alimentare dettate dai rispettivi regolamenti.
I veterinari dell’ASL devono quindi effettuare controlli sull’igiene (niente ragnatele, polvere, disinfezione stalle, locale mangimi a norma, ecc.) e sul benessere animale (ventilazione, spazi, altezze soffitti, lotta agli insetti ecc.); vanno registrate anche le partite di fieno e di mangime con relative analisi, si complica anche la gestione del registro medicinali e relative scorte, bisogna registrare le somministrazioni di farmaci, smaltirli dopo 28 giorni dall’apertura della confezione, chiamando un’apposita ditta. Insomma tutto diventa molto scomodo e complicato: tanta burocrazia che crea fastidio! Le multe se si sbaglia sono salatissime, poiché per il Ministero è in gioco la salute umana!
Il cavallo DPA non può nemmeno essere trasportato su un trailer privato poiché non può essere escluso dall’ambito del regolamento 1/2005 CEE ed è pertanto sempre da considerarsi trasporto a fine di lucro! Bisogna chiamare un trasportatore professionista per spostare un cavallo DPA, con relativo esborso!
Il Ministero della Salute è ben conscio di queste problematiche e infatti la circolare prosegue: “Visto che la peculiarità degli allevamenti per affezione, ippico-sportivi, ecc. non pone gli allevatori stessi nella condizione ottimale per assolvere a tali obblighi è consigliabile che in questa circostanza gli allevatori optino per la esclusione dei loro animali dalla produzione di alimenti per uso umano.”
Sul passaporto di ogni cavallo viene riportata la destinazione finale, dobbiamo verificare che il nostro cavallo abbia la dicitura non DPA, in caso contrario sarà sufficiente contattare la locale sede dell’APA (Associazione Provinciale Allevatori) che gestisce l’Anagrafe Equina, compilare la richiesta per l’esclusione dalla macellazione per la produzione di alimenti (equide non DPA) (scelta irreversibile) e pagare una modesta cifra per l’aggiornamento del passaporto! Ancora meglio, la verifica si può fareall’atto dell’acquisto del cavallo, quando comunque bisogna rivolgersi all’APA per il passaggio di proprietà!