La foto, scattata durante un clinic di Marco Vignali mostra la bella conduzione a mano di un cavallo in un percorso a slalom.
Condurre a mano un cavallo non è per nulla banale, si tratta di un aspetto fondamentale del rapporto uomo-equino che sovente non viene approfondito nei nostri maneggi. Oltre a rappresentare uno spettacolo penoso, c’é anche una componente di pericolo quando il cavallo trascina per ogni dove il povero allievo, anziché rispettarlo e stare composto.
La conduzione a mano generalemente praticata nei maneggi a monta “inglese” consiste nel condurre l’equide spalla a spalla tenendo la mano destra a una decina di cm dal’imboccatura e mentre l’altra regge il fiocco delle redini. Questo sistema, valido quando è presente una imboccatura, non è idoneo alla conduzione in longhina e cavezza.
A tutt’oggi il miglior sistema di conduzione a mano è quello nella foto, dove si vede un cavallo perfettamente sereno mantenere la giusta distanza dal cavaliere, con la longhina molla e non tirata, in perfetto equilibrio, con sufficiente spazio per vedere bene dove mettere i piedi. Si tratta di un tipo di conduzione ricca di implicazioni e non immediata, che però richiede una addestramento specifico del binomio basato sulla salutare conoscenza della psicologia equina.
Il cavallo che mi segue sereno alla longhina mi rispetta ma io rispetto lui, oltre a ciò, vi è una continua comunicazione tra uomo e cavallo attraverso questo apparentemente banale tratto di corda.