L’organismo è continuamente esposto a sostanze ad azione ossidante provenienti dall’esterno e prodotte all’interno dell’organismo stesso. L’esposizione alle sostanze ossidanti provenienti dall’esterno diventa importante soprattutto per il sistema respiratorio (via aeree e polmoni), diventando potenzialmente pericolosa per lo sviluppo di patologie respiratorie. Per quanto riguarda le sostanze ad azione ossidante prodotte all’interno dell’organismo stesso, se ne possono distinguere diverse, in base a dove vengono a formarsi. La maggior parte di queste sostanze deriva dalla produzione di energia attraverso l’utilizzo di ossigeno; questa situazione si verifica continuamente nell’organismo a livello cellulare per mantenere le funzioni vitali della cellulare garantirne l’integrità. L’ossigeno utilizzato dà luogo alla formazione di anidride carbonica e acqua. Una percentuale di ossigeno però, pari al 1-2%, non essendo completamente trasformata, genera le cosiddette “specie reattive dell’ossigeno”.
Tutto questo diventa rilevante soprattutto durante l’esercizio fisico del cavallo, quando cioè il consumo di ossigeno aumenta drasticamente fino a 40 volte. Altra fonte “fisiologica” di ossidanti è quella derivante dall’azione di enzimi e quella derivante dall’azione delle cellule coinvolte nei processi infiammatori. In quest’ultimo caso la produzione di sostanze ossidanti ha un effetto favorevole per l’organismo perché la loro azione provoca danni ai microrganismi invasori. La letteratura scientifica ha riconosciuto nel corso del tempo che, seppur demonizzati e considerati come sottoprodotti pericolosi di metabolismo cellulare, gli ossidanti svolgono comunque un’importante funzione di messaggeri in numerosi processi metabolici intracellulari.