Con un allenamento metodico e razionale, un individuo potrà esprimere a pieno tutte la potenzialità insita nei fattori genetici di cui è dotato e un buon trainer deve essere in grado di regolare questo e di renderlo graduale, deve conoscere e applicare tutti i mezzi tecnici idonei a conseguire un determinato risultato, essere in grado di osservare e giudicare le qualità fisiologiche e psichiche di ciascun animale e quindi anche avere nozioni di medicina veterinaria.
Gli obiettivi fondamentali del training sono: la messa in condizione ossia portare l’organismo a un punto di efficienza tale da renderlo capace di sopportare un carico di lavoro sempre più intenso attraverso un allenamento aerobico; la messa in fiato per il miglioramento della resa sportiva attraverso un incremento dell’elasticità muscolare, un’anticipazione dell’età di inizio dell’addestramento e l’alimentazione; infine il raggiungimento di un perfetto equilibrio psico-fisico. Ogni programma di allenamento prevede tre fasi: una precoce, una più intensa e una di mantenimento. La prima fase prevede esercizi di modesta intensità la cui durata aumenta progressivamente migliorando la flessibilità delle giunture e dei tendini, la seconda fase viene differenziata a seconda del tipo di competizione, ad esempio nei saltatori viene sviluppata la potenza, nei trottatori o galoppatori da media distanza l’allenamento è concentrato su esercizi aerobici, per le gare da fondo o corse sulla distanza si cerca di innalzare la soglia anaerobica; la terza fase è considerata di mantenimento e prevede il raggiungimento della forma atletica ottimale e dove si cerca di evitare un super allenamento che porterebbe a prestazioni inferiori.