Le tecniche di allenamento in rettangolo possono essere suddivise e paragonate ad una scala di addestramento a sei gradini che rappresentano la base per tutti i cavalli indipendentemente dalla disciplina che poi si deciderà di intraprendere.
Il primo gradino è il ritmo, ossia falcate regolari ad ogni andatura e durante ogni esercizio; il secondo è la scioltezza, gli strumenti necessari per ottenerla sono il lavoro laterale e le flessioni; il terzo è il contatto, ossia quando il cavallo si appoggia alle nostre mani in fiducia e non cerca di contrastarle o di sottrarvi ma anche quando le gambe e il bacino lo sostengono; il quarto è l’impulso, ossia il desiderio del cavallo di muoversi con energia anche se i punti cardini su cui lavorare sono la forza e la potenza non la velocità in modo che il cavallo usi il posteriore per spingersi in avanti senza scappare; il quinto gradino è andare dritti, ossia la capacità del cavallo di essere dritto nel “corridoio” fra le nostre mani e gambe indipendentemente dai punti di riferimento che ci sono intorno e quando i suoi posteriori seguono le tracce lasciate dagli anteriori e il peso è diviso equamente sulle quattro zampe; il sesto gradino e il punto d’arrivo della scala di addestramento è la riunione, un metodo di lavoro utile per ottenerla è la transizione dal passo al galoppo in modo che il cavallo porti il posteriore sotto la massa.
Questi sei passaggi devono essere ricercati ogni volta che si monta a cavallo così con il passare del tempo diventeranno naturali e automatici per il cavaliere.