Nel 1730 i Nez-Percé iniziarono l´allevamento di questi straordinari cavalli, apprezzati per il carattere docile e mite, per la predisposizione al lavoro e per la grande resistenza nell’affrontare i lunghi ed estenuanti viaggi sulle montagne.
Il nome Appaloosa deriva dal fiume Palouse, negli Stati Uniti nord-occidentali, che attraversava il territorio dei Nez-Percé, una tribù di pellerossa che fu esiliata nell’Oklahoma e portò con sé 1100 dei propri cavalli Appaloosa accuratamente selezionati. Con il passare degli anni la selezione di questi cavalli proseguì ad opera dei bianchi e la razza raggiunse così la stabilizzazione.
La struttura morfologica tipica degli Appaloosa prevede un’altezza media al garrese di circa 140-150 cm, un peso di 430-530 kg e presenta sei mantelli macchiettati caratteristici: il fiocco di neve, il leopardo, il brina, il marezzato, il coperta macchiata e il coperta bianca. Le macchie scure del mantello si possono trovare sia sulla parte posteriore sia, di piccole dimensioni, sulla parte anteriore che gradualmente diventano sempre più grandi intorno ai fianchi e possono essere a forma di goccia o di diamante e di diverso o uguale colore rispetto al mantello. I puledri nascono senza macchie, infatti compaiono solo posteriormente e sono sempre di colore diverso da quelle dei genitori.
L’Appaloosa anche se considerato il cavallo western per eccellenza, è molto valido per tutte le specialità dell’equitazione: dal salto agli ostacoli al dressage.