Le sostanze ossidanti sono caratterizzate da un’instabilità chimica perché sono prive di elettroni e il loro compito è prendere questi elementi dalle molecole circostanti in modo tale da permettere loro di ripristinare la loro stabilità. Questo processo crea altre molecole instabili, cioè senza la presenza di elettroni.
L’organismo del nostro cavallo è esposto a sostanze ad azione ossidante. Queste sostanze possono provenire dall’esterno – importanti per il sistema respiratorio poiché l’esposizione può diventare pericolosa per lo sviluppo di patologie respiratorie – e possono essere prodotte dall’interno – la maggior parte delle quali deriva dalla produzione di energia mediante l’utilizzo di ossigeno.
Altre fonti di ossidanti sono quella derivante dall’azione di enzimi e quella derivante dall’azione delle cellule coinvolte nei processi infiammatori. In quest’ultimo caso la produzione di sostanze ha un effetto favorevole per l’organismo perché la loro azione provoca danni ai microrganismi invasori.
Non solo dal grado di esposizione dell’organismo alle sostanze ossidanti che dipende la pericolosità della presenza e dell’azione degli ossidanti, ma anche dalla capacità di difesa dell’organismo e dalle molecole bersaglio.
Per contenere gli effetti provocati dall’esposizione agli ossidanti, l’organismo mette in atto una serie di meccanismi che costituisce il sistema difensivo. La capacità del sistema difensivo agisce anche attraverso l’utilizzo di antiossidanti, come gli enzimi le vitamine egli oligoelementi.