Il tasso, Taxus baccata, è una tra le piante più tossiche presenti sul territorio italiano e per questo è chiamato “l’albero della morte”. Appartiene all’ordine delle conifere ed è molto diffuso in quanto si trova sia nel sottobosco che nei parchi. Ogni parte della pianta è tossica ad eccezione dell’arillo. Il grado di tossicità varia a seconda della stagione, del sesso della pianta e della sua età.
Il principio attivo responsabile della tossicità di rami, foglie e semi è un alcaloide, la tassina, che ha un effetto narcotico e paralizzante ed è contenuta in maggiori dosi nelle foglie vecchie. La tassina è formata da una miscela di alcaloidi cardioattivi che hanno una potente azione cardiotossica e può essere letale e provocare la morte improvvisa per paralisi cardiaca o respiratoria. Causa tremori, problemi respiratori, debolezza e problemi cardiaci.
La tossicità di questa pianta, come già accennato, causa numerosi sintomi. Viene colpito l’apparato gastroenterico per cui il soggetto presenta forti dolori colici e diarrea. A livello di apparato circolatorio l’animale va incontro a vasodilatazione periferica che porta a ipotermia con la diminuzione della frequenza cardiaca. Si creano alterazioni vasodinamiche, a livello dell’apparato respiratorio, che portano il soggetto ad avere un ridotto afflusso ematico a livello polmonare con dispnea.