L’importanza Dell’olfatto

horse-473093_1280-966b6668L’olfatto è fortemente sviluppato nel  cavallo.  La forma allungata della testa consente di sviluppare un’abbondante superficie  di  mucosa  olfattiva,  che si  trova prevalentemente  a  livello  dei  cornetti  etmoidali.  Le cellule recettoriali sono neuroni bipolari modificati con sottili proiezioni simili  a  capelli,  dette ciglia,  disposte  sulla superficie  della  mucosa,  che  contengono  i  recettori  che  legano  singole molecole  alla superficie,  moltiplicando,  in  questo  modo,  la  sensibilità  della superficie  stessa.  Le informazioni captate da queste cellule sono inviate in parte alla corteccia cerebrale dove vengono elaborate in sensazioni,  mentre  una  parte  dell’informazione  arriva invece   al   sistema   limbico,   che   è   più   direttamente   associato   al   comportamento emozionale.  I recettori sono cellule nervose ad adattamento relativamente rapido, poiché sembra più importante il  riconoscimento  della  presenza  di  nuove  sostanze chimiche,  rispetto  al  semplice  rilievo  in  continuo  della  qualità dell’aria  ambientale. Mentre l’annusare aumenta la quantità  di  aria  e  quindi  di  sostanze che  vengono  a contatto con la mucosa olfattoria, lo sbruffare pulisce l’area sensoriale rendendola più sensibile  per  le  successive  inspirazioni.  L’olfatto influenza  anche  il  comportamento  sociale:  tramite l’olfatto lo stallone riconosce la femmina, la madre il proprio puledro e viceversa e gli individui dello stesso branco si riconoscono tra loro.

L’acutezza olfattiva del cavallo è aumentata dallo sviluppo dell’organo vomero-nasale che costituisce, con le sue afferenze nervose, il “sistema olfattivo accessorio”.  Quest’organo cartilagineo presenta due recessi a fondo cieco riccamente vascolarizzati, ed  è  ricco  di  epitelio mucoso. Ha una lunghezza di circa 12 cm, ed i due recessi si trovano sui due lati del setto nasale all’interno del palato duro  e  nei  pressi  della  parte  anteriore  della  cavità nasale. La struttura è innervata da fibre del nervo olfattorio, che vanno direttamente al sistema limbico, senza sinapsi intermedie, e, attraverso questa  via,  vengono  evocate risposte  comportamentali  dirette  e  immediate  alla  presenza  nell’aria  di  determinate sostanze.

La   presenza   di   sostanze chimiche potenzialmente eccitanti verrebbe riconosciuta dall’epitelio olfattorio principale e questo spingerebbe il cavallo a manifestare  un  tipico  atteggiamento,  il  “flehemen”  o  “labbro  arricciato”,  che  ha  la funzione di concentrare le sostanze chimiche attivando contemporaneamente l’organo di Jacobson e di intrappolarle all’interno delle narici. Il flehmen è tipico dello stallone maturo, ma si può vedere anche in adulti e giovani di ambo i sessi. Tramite l’organo vomero-nasale, il cavallo riesce a riconoscere sostanze chimiche associabili alla paura o ad un  pericolo,  quindi  è  in  grado  di  percepire,  dall’odore  emesso  dall’uomo,  se questo  è  spaventato,  arrabbiato  o  tranquillo  e  altri  suoi  vari  stati  d’animo  (Fonte Mills  & Nankervis, 2001 & Università di Pisa).

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