Paesaggi mozzafiato, suoni e profumi della natura, e i cavalli selvaggi dell’Aveto: questi i protagonisti della settimana di studio organizzata da Laquus e dall’associazione “I Cavalli selvaggi dell’Aveto – Wildhorsewatching”. Christiane Moeller, fondatrice di Laquus ed istruttore certificato Monty Roberts per l’Italia, con i suoi allievi provenienti da varie regioni del Nord Italia hanno osservato e censito i branchi presenti sul territorio. Il tutto sotto la guida di Evelina Isola, naturalista ed esperta guida ambientale, nonché creatrice e curatrice insieme a Paola Marinari del progetto di tutela dei cavalli selvaggi dell’Aveto – Wildhorsewatching. Tra i partecipanti una presenza importante: Jenny Alroth, istruttrice certificata Monty Roberts per la Finlandia.
Ecco i membri del gruppo di osservazione, studenti Laquus: Daniel Celi, Francesca Anesa, Tulasi Marchi, Carolina Signorelli, Debora Botticelli, Francesca Arata, Alessia Fiorillo, Silvia Maluccelli, Alberto Gaudiero ed Emanuela Bottoni.
È stata un’esperienza unica e indimenticabile, quasi surreale: i cavalli dell’Aveto vivono in perfetto equilibrio con la natura e da questa ricavano tutto ciò che è per loro indispensabile ai fini della sopravvivenza, senza alcuno spreco! Gli animali vivono in libertà, si riproducono in natura senza l’aiuto dell’uomo e tutto appare in perfetto equilibrio.
Per cominciare, il gruppo di osservazione ha dovuto adeguarsi alle abitudini dei branchi, che già all’alba si rifugiano in cima ai boschi per ripararsi dagli insetti e dal caldo. Sono stati individuati alcuni luoghi dove i cavalli tendono a sostare per riposarsi ed è stato così possibile avvicinarli per poterli osservare.
Lo studio ravvicinato dei branchi ha permesso di conoscere le loro abitudini alimentari e di vita quotidiana: i verdi e ricchi pascoli vengono utilizzati per il nutrimento, le foglie di faggio vengono utilizzate come vermifugo, le piante di rosa canina, ricche di vitamina C, sono ottime come antinfiammatorio. I terreni misti e la presenza di rocce permettono un perfetto “barefoot”. Le pozze di acqua piovana e il vicino Lago di Giacopiane sono fonti di abbeveraggio, ma non solo: nelle ore più calde i cavalli si concedono un bagnetto e qualche gioco rinfrescante con l’acqua.
L’osservazione delle dinamiche dei branchi liberi ha portato al consolidamento della conoscenza di specifici comportamenti di branco e di famiglia. Tuttavia, molti sono stati gli spunti per rivedere alcuni concetti, forse un po’ troppo rigidi e datati. Molto interessante è stata l’osservazione degli stalloni riproduttori, del loro comportamento all’interno del branco e delle dinamiche di vita nel branco stesso. Il branco è sempre più simile ad una famiglia, dove anche il più forte, come lo stallone riproduttore, si può trasformare in un dolce e premuroso padre con i suoi puledri. In questa famiglia tutto si basa sulla somma di due elementi fondamentali: la fiducia ed il rispetto. Il risultato è la pace e la possibile e serena convivenza.
Grazie ai ragazzi di Laquus e al loro lavoro si è creato un primo database che raccoglie il profilo di ogni singolo cavallo, simile ad un passaporto equino corredato da foto. In queste schede sono elencate tutte le principali caratteristiche distintive per ogni singolo individuo, comprese notizie sullo stato di gravidanza delle fattrici. Queste informazioni sono utili per monitorare le nascite ed i parti, che sono facilitati grazie ad inverni miti.
Il lavoro, frutto di queste prime giornate di osservazione e del censimento dei quattro principali branchi che vivono sul territorio, verrà poi approfondito e ulteriormente arricchito dagli studenti della Facoltà di Scienze Naturali dell’Università di Genova. Quest’ultima ha infatti organizzato una serie di tirocini per gli studenti del secondo anno, i quali daranno il proprio personale contributo al progetto dei Cavalli Selvaggi dell’Aveto, sotto la guida di Evelina Isola.
Dopo anni di duro lavoro, il progetto di studio e di tutela dei cavalli selvaggi dell’Aveto – Wildhorsewatching, nel novembre 2014 ha ottenuto il supporto e l’incoraggiamento di Monty Roberts. Quest’anno, invece, il progetto ha ottenuto il patrocinio del Ministero della Salute.
Evelina e Paola, con grande passione e coraggio, da anni si occupano della tutela dei cavalli in natura e della promozione del territorio, proponendo emozionanti escursioni di Horsewatching a piedi.
L’esperienza acquisita dal progetto “I cavalli selvaggi dell’Aveto” è stata recentemente presentata da Paola Marinari in Sardegna, terra dei cavallini della Giara e del cavallo Sarcidano, come modello virtuoso di tutela dei cavalli e di promozione del territorio, sulla base del quale elaborare un progetto per il rilancio turistico di alcune zone di grande bellezza e valore naturalistico della Sardegna.
In questi giorni è presente sul web una petizione per il riconoscimento e la tutela dei cavalli selvaggi dell’Aveto, perché vengano considerati come una risorsa per il territorio e come fonte di sviluppo ed incremento del turismo naturalistico. Ognuno può dare il proprio supporto firmando questa petizione. La speranza è che, un giorno, la popolazione locale e i cavalli selvaggi dell’Aveto possano vivere in armonia sullo stesso territorio, dando vita ad una pacifica e proficua convivenza.
Per gli appassionati, per i centri ippici e per tutti gli interessati, è possibile prenotare escursioni di horsewatching scrivendo a: icavalliselvaggidellaveto@gmail.com . Per maggiori informazioni è possibile visitare il sito www.wildhorsewatching.webstarts.com