Le sempre più frequenti richieste da parte di disabili, delle loro famiglie o dei centri e delle scuole che li ospitano, di poter salire a cavallo senza pretese terapeutiche né ambizioni sportive, hanno dato il via ad un genere di equitazione che sia solo ed esclusivamente ricreativo. L’importante, dunque, è solo divertirsi!
Così, alcune Associazioni Equestri hanno organizzato corsi di formazione per il personale incaricato di gestire e promuovere questo tipo di attività. Questi corsi, organizzati per livello, permettono all’operatore di imparare mansioni diverse a seconda della qualifica raggiunta. Si va dall’assistente volontario all’istruttore: se al primo non è richiesta nessuna conoscenza pregressa in materia equestre, il secondo deve avere solide basi ed esperienze, oltre a buone conoscenze in materia di disabilità. Infatti, è importante sottolineare che si tratta pur sempre di equitazione. Spetta, invece, al medico curante valutare le possibili controindicazioni derivanti dalla patologia del disabile, ma non solo. Infatti, in Italia, chiunque voglia intraprendere lezioni di equitazione deve fornire un certificato medico per la pratica di attività sportiva non agonistica e possedere la vaccinazione antitetanica. Nel caso degli affetti da sindrome di Down, la documentazione va integrata con una radiografia dinamica del rachide cervicale per escludere la tipica lassità legamentosa della malattia. Se la pratica sportiva diventa agonistica, il certificato medico deve essere sostituito da quello di medicina sportiva. A seguito delle diverse documentazioni, l’Associazione emette una “patente” personale comprensiva di assicurazione contro gli infortuni.
Una volta sbrigate le pratiche burocratiche, si può avviare la persona diversamente abile ad un approcio ludico col cavallo sia individualmente che in forma di gruppi. I percorsi proposti si differenziano in base al livello di disabilità e tengono presente sempre un’attività a terra di cura dell’animale.
S.E.F. Italia ha dato avvio ad un dipartimento dedicato all’attività equestre ricreativa per disabili, denominato E.D.A. (Equitazione per Diversamente Abili). Trattandosi di una disciplina che unisce l’attività sportiva e la rieducazione equestre, non si parlerà di atleti o pazienti, bensì di allievi.