L’alimentazione rappresenta un aspetto fondamentale nell’allevamento del cavallo, in quanto se da una parte deve consentire di ottenere il massimo delle prestazioni, zootecniche e/o sportive, dall’altra deve essere equilibrata onde evitare l’insorgenza di quelle patologie definite nutrizionali.
Gli addetti del settore non sempre attuano un razionamento mirato in base alle effettive richieste del singolo soggetto, sia per scarsa conoscenza dei fabbisogni e delle loro implicazioni, sia per la diffusa abitudine a seguire un’alimentazione tradizionale, senza una valutazione della sua adeguatezza.
Le malattie nutrizionali sono numerose ma possono essere suddivise in due grandi categorie:
– le malattie causate da carenze nella dieta;
– le malattie causate da una dieta non bilanciata.
Nel primo gruppo il principale motivo per cui esiste una carenza nella dieta dell’animale è dato dalla mancata conoscenza da parte dell’allevatore di quale sia l’effettiva carenza dietetica stessa, piuttosto che l’incapacità di procurare gli elementi o i principi nutritivi mancanti.
Il secondo gruppo di disordini alimentari, ovvero quelli causati da una dieta non bilanciata, possono essere il risultato dell’ignoranza dell’allevatore ma, più spesso, sono il risultato del desiderio dello stesso di ottenere una crescita più rapida, maggiori produzioni o migliori prestazioni (Swan, 1943).
I disturbi dovuti all’alimentazione sono numerosi e, talvolta difficili da diagnosticare. I più ricorrenti nel cavallo sono la rabdomiolisi, le coliche e la laminite, molto spesso dovuti ad errori grossolani di razionamento.