Premesso che le rampe pressoché verticali in discesa non le fa praticamente nessuno – a meno che non sia un atleta o, nei tempi passati, un militare – si era molto discusso del modo migliore di affrontarle per poi dimenticarsi tutto (pur essendo stata italiana la rivoluzione della monta naturale!)
La questione se stare in avanti o indietro col busto durante le rampe è stata controversa fino al 1910 circa. Dopo questa data la maggior parte dei regolamenti militari mondiali oltre ad autori prominenti come Wilhelm Müseler o Waldemar Seunig (istruttore della cavalleria yugoslava 1919-1930) preferivano chiaramente la posizione col busto in avanti. Solo un autore, Gregor von Romaszkan, un ufficiale polacco che scriveva libri di equitazione negli anni ’50 sosteneva fosse meglio piegarsi indietro in modo da avere le spalle allineate agli arti anteriori del cavallo, solo pero’ nelle rampe molto ripidie, pressoché verticali .
Alcuni degli elementi a favore della posizione col busto in avanti riportati da questi illustri autori erano questi:
• se stai indietro non vedi dove va il cavallo (Müseler);
• un oggetto che scende è più stabile se il baricentro si trova davanti/in basso (Seunig).