Federico Caprilli rappresenta nel mondo equestre ciò che Freud rappresentò in quello della psicologia: l’innovatore e il catalizzatore al tempo stesso. Egli infatti raccolse tendenze che già altri autori avevano manifestato, per un ritorno al rispetto del cavallo, e nello stesso tempo capovolse gli indirizzi ufficiali dell’equitazione del suo tempo. Benchè i suoi “appunti” rappresentino un testo fin troppo sintetico, dal punto di vista letterario la sua opera di innovatore ha portato ad una autentica rivoluzione. Invano i campanilismi di questo o quel paese hanno cercato di offuscare questo vanto, Caprilli incarna l’invenzione dell’equitazione Moderna, ideatore de “il sistema Naturale dell’Equitazione”: Non è il cavallo che deve adattarsi all’uomo ma l’uomo al cavallo, con tutto quanto ne consegue. Fino a quel momento infatti il cavallo era impiegato con imboccature particolarmente costrittive e sottoposto ad azioni e posizioni a volte coercitive per effettuare salti avventati e a volte inopportuni.