Non appena un puledro viene alla luce bisogna rimuovere il muco o qualsiasi altro materiale dalle narici per aiutarlo a respirare, e trattare il moncone dl cordone ombelicale con iodio per impedire ai batteri di entrare nell’organismo e causare una grave infezione del sangue. Il puledro deve essere allattato entro le prime 1-2 ore, ciò è fondamentale perché il primo latte della fattrice, detto colostro, contiene anticorpi che forniscono al giovane puledro l’immunità contro le malattie. Se la madre rifiuta il puledro, si può comunque usare un latte artificiale in sostituzione.
I puledri devono eliminare il meconio (prime feci) entro circa le prime due ore di vita, se ciò non avviene, bisogna somministrare al puledro un clistere.
Le fattrici sono solitamente estremamente protettive nei confronti nei confronti dei loro puledri, ed è frequente che sia necessario che qualcuno tenga ferma la cavalla mentre un’altra persona si occupa del puledro per esempio per la rimozione del muco o la medicazione del cordone ombelicale.
Bisognerebbe passare almeno 15 minuti al giorno con un nuovo puledro, toccandogli zoccoli, orecchie, naso e altri parti del corpo perché se abituato fin da piccolo sarà molto più semplice trattarlo da adulto.
Le vaccinazioni solitamente iniziano attorno all’età di 3 mesi, con gli opportuni richiami dopo un mese. La prima vaccinazione per l’influenza equina invece si fa generalmente quando il puledro ha da 8 a 10 mesi.