La conformazione del tronco deve essere abbastanza ampia e consolidata in quanto mette in rapporto la spinta dei posteriori tramite il rachide (colonna vertebrale).
Tra la fine dell’incollatura e l’inizio del dorso c’è il garrese, che è il punto fisso più alto e da cui si misura l’altezza del cavallo tramite l’ippometro. Un pony per definirsi tale deve essere alto al garrese 148 cm, se ferrato è considerata una tolleranza di 1 cm, ovvero 149 cm.
In corrispondenza del garrese, a causa dell’assenza della clavicola, si inserisce una fitta massa muscolare, di tendini e di legamenti che consentono il movimento del treno anteriore (spalle e arti ant.).
Da qui si desume che il garrese non è punto fisso in assoluto al termine della crescita del quadrupede, bensì la sua altezza può variare in base al grado di allenamento muscolare.
Per tale motivo in caso di misurazione di un pony in campo gara vi è una tolleranza di 2 cm (sino a 151 cm se ferrato) considerata la tonicità maggiore della muscolatura.
In passato, nella scelta del cavallo o del mulo da soma si ricercava idealmente un soggetto con un dorso più o meno lungo per favorire il montaggio del basto e con i vari bagagli, che dovevano con i pesi essere equamente distribuiti per ovviare a vari problemi di equilibro o anche per evitare le fiaccature.
Oggi nel cavallo per uso da sella è consigliabile un tronco corto per avere delle prestazioni muscolari particolarmente veloci.
Un’altra caratteristica è la spalla obliqua che nel cavallo sportivo consente con maggiore facilità e scioltezza vari movimenti, come per esempio in trotto allungato.