Lo sviluppo è l’insieme dei fenomeni che concorrono alla costituzione del cavallo adulto.
Alla nascita il puledro ha un peso che è dal 8 al 12 % quello della madre(15-20kg). Nel corso del primo mese di vita raddoppia il suo peso, cresce circa di 1500g/gg. La sua crescita è tanto maggiore quanto maggiore è il potenziale genetico (altezza al garrese finale del cavallo).
A 6-7 mesi ha raggiunto il 45 % del suo peso vivo da adulto.
Il puledro realizza nel suo primo anno di vita il 50% della sua crescita ponderale ed il 70% della sua crescita in altezza.
Da questi elementi si evince quanto il latte materno ed una giusta alimentazione siano importanti nel primo anno di vita per ottenere un soggetto che da adulto sia forte, sano e ben sviluppato.
Il primo anno di vita è fondamentale per la costituzione dello scheletro del puledro. Sino ai 18 mesi l’allungamento delle ossa è prioritario sullo sviluppo dei muscoli, dopo rallenta e viene privilegiato l’inspessimento ed il consolidamento delle ossa sino hai 3.5-4 anni.
Le femmine dopo i 18 mesi hanno una crescita minore dei coetanei maschi, questo è dovuto all’inizio del ciclo ovario che impegna una parte dell’energia sottraendola alla crescita. Questo disavanzo comunque rimane al massimo di un 10% di differenza di peso tra i due sessi. Quindi se si vuole ingravidare una cavalla all’età di due anni bisogna prima farle raggiungere l’85% del suo peso finale.
La qualità del tessuto osseo sembra dipendere dal livello degli apporti alimentari e dal loro equilibrio in sostanze azotate e soprattutto minerali. I bisogni in amminoacidi essenziali debbono essere soddisfatti soprattutto quello in lisina. L’importanza della qualità degli apporti azotati diminuisce con l’età, perché la sintesi di nuove proteine corporee diviene più lenta nel loro rinnovamento. La sua capacità d’ingestione aumenta e la sua capacità di crescere diminuisce.