La legge 215 introduce il principio dell’attrazione al campo di applicazione IVA di tutte le operazioni che le Associazioni Sportive Dilettantistiche (ASD) e le Società Sportive Dilettantistiche (SSD) svolgono verso i propri soci e tesserati per le attività istituzionali, quando queste vengono remunerate tramite specifici corrispettivi.
La novella interviene sulla disciplina dell’IVA con una serie di modifiche finalizzate a ricomprendere tra le operazioni aventi natura commerciale una serie di operazioni escluse da IVA fino al 31 dicembre 2023. Tali operazioni sarebbero così attratte nel campo di applicazione del tributo e, in particolare, tra le operazioni esenti ex art. 10 del D.P.R. n. 633/1972.
Questo significa che le ASD e le SSD avranno l’obbligo a partire dal 2024 di avere una partita IVA e di adattare la propria organizzazione fiscale e contabile a tutti gli obblighi annessi all’applicazione dell’IVA. ASD e SSD avranno quindi l’obbligo di fatturazione, registrazione e compilazione dei registi così come di liquidazione dell’imposta e dimostrazione di non violare i principi della concorrenza.
Anche perché va considerato come l’obbligo di applicazione dell’IVA non è un mero aspetto fiscale a carico di chi si occupa della gestione delle ASD e delle SSD, ma provoca cambiamenti sull’intera organizzazione di quella realtà. Basti considerare la necessità di ricorrere a un apparato gestionale capace di monitorare e gestire correttamente tutte le operazioni così come dei costi derivati da un obbligo di questo tipo
Studio Sarp